La bicicletta è il perfetto traduttore per accordare l'energia metabolica dell'uomo all'impedenza della locomozione. Munito di questo strumento, l'uomo supera in efficienza non solo qualunque macchina, ma anche tutti gli altri animali (Ivan Ilich).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

24/01/2015

INCIDENTE "IN ITINERE": E SE MI SPOSTO IN BICI?

Mi muovo con la bicicletta per recarmi al lavoro, per fare la spesa, per la maggior parte degli spostamenti in città. Usare la bicicletta, inizialmente una semplice comodità, è diventato per me una necessità: arrivo prima al lavoro, non inquino, non occupo spazio, mi tengo in forma e mi accorgo di risparmiare anche un bel po’ di danaro. Il mio luogo di lavoro dista 2 km da casa e nella breve pausa pranzo la bici sopperisce benissimo alla carenza di mezzi pubblici. 

Ma c’è un problema: un giorno tornando dal lavoro in bici ho avuto un incidente che mi ha costretta ad una lunga e dolorosa convalescenza e mi ha lasciato una leggera invalidità. Credevo si trattasse del cosiddetto incidente “in itinere” che prevede la copertura assicurativa anche per danni biologici.

Non è cosi: ho ricevuto dall’Inail una lettera in cui mi ha fatto sapere che non mi spetta alcuna indennità “in quanto l’infortunio si è verificato a bordo di un mezzo privato il cui uso non era necessario”.  Sembra incredibile ma il “mezzo privato non necessario” era la mia vecchia bici uscita anche lei malconcia dall’incidente. 

Ho scoperto che l’Inail applica una legge che io considero ingiusta: questa legge riconosce l’infortunio solo al lavoratore che compie il tragitto casa-lavoro a piedi o con i mezzi pubblici. Come farlo nella breve pausa pranzo? Perché non considerare la bici alla stessa stregua degli spostamenti a piedi?

Ho cercato una risposta a questo interrogativo ed ho trovato una petizione della Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) per l’introduzione della copertura assicurativa per chi va al lavoro in bicicletta.

Mi auguro venga accolta la proposta di legge con la quale Fiab chiede che “all’art. 12 del decreto legislativo n. 38 del 23/2/2000, dopo la frase 'L’assicurazione opera anche nel caso di utilizzo del mezzo di trasporto privato, purché necessitato' venga aggiunto quanto segue: “L’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico”. 

La petizione per la modifica della legge è stata firmata da 12 mila italiani ed ora è stata anche sottoscritta dal Comune di Alessandria su proposta dell’assessore Mauro Cattaneo. La raccolta di firme è coordinata nella nostra città dall’associazione Fiab Alessandria Gliamicidellebici. Per sostenere questa battaglia contro una legge che penalizza gli utenti deboli della strada, e a tutela di chi crede, a differenza dell’Inail, che la bicicletta sia non solo cosa giusta ma anche necessaria, vi invito presso la sede dell’associazione 

Fiab Alessandria Gliamicidellebici: incontri al sabato dalle 15,30 alle 17,30 presso l’ex acquedotto Borsalino ai Giardini in corso Crimea.
 
 
Luisella Era, Fiab Alessandria Gliamicidellebici


 

 

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