La bicicletta è il perfetto traduttore per accordare l'energia metabolica dell'uomo all'impedenza della locomozione. Munito di questo strumento, l'uomo supera in efficienza non solo qualunque macchina, ma anche tutti gli altri animali (Ivan Ilich).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

17/08/2007

STAFFORA, BORECA, TREBBIA, AVETO

17/08/2007
Colazione con pane e salame e poi partenza, da Varzi (m.450). Attraversato il ponte sullo Staffora (o meglio, quel poco d’acqua che rimane) la strada sale dolcemente.Dopo 20 chilometri conquistiamo il passo del Brallo (m.950).
Due chilometri di faticosa ascesa e siamo a 1100 metri : il “dente” del monte Penna è davanti a noi. 
Pedaliamo, protetti dal sole da faggi e pini (pendenza del 10%, con punte del 13%) fino alla Cima Colletta (m.1494 s.l.m.), con accanto il monte Lesima, ospite del gigantesco radar che avvista gli aerei di tutto il Nord –Italia.
La strada prosegue in costa, lungo il crinale, per un breve tratto. Scendiamo quindi al passo del Giova’(m.1368)
Riprendiamo a salire in direzione Capannette di Pei, passando davanti alla chiesetta degli Alpini, punto in cui si incontrano i territori piemontesi, lombardi, emiliani e liguri.
Ancora qualche chilometro di salita e pernottiamo in un albergo che domina la vallata.
In tutto: 40 chilometri.

18/08/2007
Imbocchiamo una strada panoramica, avvolta nella foschia, che scende a strapiombo, spesso senza parapetto, per 14 chilometri, fino a Zerba, il più piccolo comune dell’Emilia e poi, attraversato il ponte sul torrente Boreca (praticamente asciutto), ancora giù per una decina di chilometri, fino ad Ottone (PC). Pranziamo con pane e coppa e poi cominciamo una salita, molto dura (pendenza 10%) per i primi e gli ultimi chilometri, più dolce nel resto.
Da Ottone, in tre chilometri, siamo saliti di 500 metri s.l.m. Il panorama è mozzafiato ma le nuvole nere all’orizzonte ci preoccupano. Saliamo ancora e, a 36 chilometri dalla partenza, arriviamo in una pineta.Da lì cominciamo a scendere verso Orezzoli, borgo quasi disabitato. Ci ripariamo da un acquazzone dentro un garage, facendo quattro chiacchiere con l'ospite. Dopo la pioggia risaliamo per quattro durissimi chilometri e siamo a 1100 metri. Piove di nuovo. Ancora qualche saliscendi ed entriamo in provincia di Genova. Un falsopiano tendente alla salita ci conduce al passo Pescino (m.1200). Il paesaggio è stupendo anche senza sole. Scendiamo e attraversiamo Vicosoprano, Vicomezzano, Alpepiana e giù fino ad incontrare il ponte sul torrente Aveto (m.700).
Una breve ma secca contropendenza ci porta sulla statale che percorriamo, per circa 5 chilometri, stremati dal vento contrario; entriamo quindi in Rezzoaglio.
In tutto: 65 chilometri

19/08/2007
In una bella mattina di sole lasciamo Rezzoaglio e attraversiamo Capanne, borgo caratteristico con una sorgente di acqua molto buona. Pedaliamo per una decina di chilometri su falsopiano e, senza fatica, arriviamo in Valfontanabuona, al Passo della Scoglina (m.920 ). Affrontiamo quindi la ripida salita, di tre chilometri,per Barbagelata (m. 1150 ) e quindi scendiamo a Montebruno (m.650 s.l.m.), pittoresca località sul fiume Trebbia.
Affrontiamo quindi una salita, non ripida, che ci porta a Torriglia (m.800). Dopo 5 chilometri di discesa ( in direzione Laccio) saliamo al passo della Scoffera (m. 700) e poi, lungo una discesa di 15 chilometri, entriamo a Genova.
Affrontiamo, controvento e con nostalgia, gli ultimi cinque chilometri, che ci conducono alla stazione ferroviaria di Brignole. In tutto: 75 chilometri

 

(il testo è proprietà riservata; è concesso il suo utilizzo citandone gli autori e la fonte: D.Pestarino, C.Pasero - www.gliamicidellebici.it)


 

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